mercoledì 31 agosto 2011

Sfigatto

Della comparsa di Cece in casa mia vi ho già parlato; ora vi racconto il resto della sua (purtroppo) breve vita.
L'intera famiglia doveva partire il 10 luglio per Montorfano (VB) e si è deciso di portare Cece con noi; caricato quindi gabbietta, cesta e sabbietta eccoci tutti quanti in questo piccolo borgo.
Che dire, avrebbe potuto scomparire già dal primo giorno ma per tutta la settimana Cece è rimasto con noi, godendosi (e talvolta subendosi) le coccole di 20 bambini che alla minima occasione se lo contendevano.
Tornati da Montorfano siamo rimasti a Sizzano ancora 4 giorni e poi ci siamo trasferiti in montagna, a Malesco, luogo meno isolato e molto più frequentato del precedente.
I primi due giorni li ha dedicati a prendere coscienza del territorio poi ha tentato qualche spedizione fuori dal cortile; la cosa mi ha preoccupato ma ciò nonostante non me la sono sentita di chiudere il gatto in casa. I gatti sono animali liberi, per questo mi piacciono; non ho mai avuto un gatto senza che potesse uscire (anche a Milano, ai tempi dell'università)
Sabato 23 luglio però, rientrati dalla camminata, Cece non c'era. Abbiamo perlustrato i dintorni, Io e i bambini, per oltre un ora, chiamandolo. Senza risultato.
Abbiamo cenato mestamente, sperando che non fosse morto poi ancora ricerche, fino alle 20:40 che poi c'era uno spettacolo a S. Maria.
Ci siamo diretti alla macchina e io, prima di salirci, quasi automaticamente ho lanciato un ennesimo richiamo a cui è seguito un debole miagolio. Io e i bambini scattiamo per trovarne l'origine: nascosto dietro un sasso, vicino a una scala, stava Cece, immobile.
L'ho raccolto, le zampe posteriori in posizione innaturale non rispondevano e perdeva sangue.
Caccia al veterinario (è fuori per un urgenza)..attesa... visita, ecografia, iniezione; probabilmente investito; ci consiglia di lasciarlo da lui la notte; "potrebbe non farcela".
Al mattino siamo lì, all'ora indicata; Cece è ancora vivo; è il momento delle radiografie e, munito di un pesante grembiule, lo tengo fermo sotto la RX. Bacino fratturato, anzi frantumato. Si può sperare che guarisca, restando zoppo ma facendo comunque una vita dignitosa. Accetto.
E così compro i farmaci, gli preparo un giaciglio e comincia l'accudimento: imboccarlo, fargli prendere le medicine (che non gradisce), pulire le deiezioni (frequenti).
Pian piano Cece migliora e dopo una settimana sospendo il cortisone; comincia a cercare di muoversi ma non trova l'equilibrio e cade sempre di lato. Dopo una decina di giorni sono scomparsi gli ematomi e cominciamo a ritrovare una certa regolarità: la mattina mi sveglia verso le otto, mi alzo, lo pulisco e gli do da mangiare; qualche coccola e poi dormiamo un'altra oretta; ho anche cominciato a portarlo fuori, lo metto su un prato e lo aiuto a reggersi, almeno fino a sabato 6 agosto, quando dopo avermi svegliato come al solito, fa per tirarsi su ma crolla su un fianco con lo sguardo vitreo...lo accarezzo...respira a stento... corro dal veterinario, per fortuna è in casa, dormiva ancora...ma non c'è più nulla da fare..."probabilmente un embolo"....

addio Cece, meteora di emozioni.

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