venerdì 24 dicembre 2010

Auguri

mercoledì 22 dicembre 2010

Bearzot

Mopani mi manda un messaggio che è talmente bello che non posso che ricopiarlo integralmente:

"Non è vero che italiani come Bearzot non ne nascono più. È vero invece che nascono quasi sempre negli stessi posti: vicino a un confine.
Là dove dell’italianità, evidentemente, arrivano solo gli effluvi e non le pestilenze. Italiani di confine erano i piemontesi Cavour e Gobetti, il trentino De Gasperi e - per rimanere nel paradiso ristretto dei commissari tecnici campioni del mondo - l’alpino torinese Vittorio Pozzo. Dell’italiano di confine, Enzo Bearzot da Aiello del Friuli aveva tutte le caratteristiche, a cominciare dal cattivo carattere che è tipico, diceva Montanelli, di chi un carattere ce l’ha.
Nella patria dei vittimisti che scaricano di continuo le proprie responsabilità, lui era uno che si assumeva spesso anche quelle degli altri. Proteggeva i suoi miliardari in mutande come un papà. Ma non come un papà moderno e cioè dando loro sempre ragione. Sapeva ascoltarli, sgridarli e poi aspettarli, per mesi o per anni come con Paolo Rossi, trasmettendo sicurezza a quei cuori fragili. Nella patria dei disfattisti seppe raccogliere i cocci di un ambiente distrutto dal calcio-scommesse e trasformare le polemiche con la stampa in benzina reattiva. Nella patria dei cinici impose una sua visione romantica del calcio, senza però mai dimenticarsi che il contropiede non è una parolaccia ma l’essenza di una nazione che, dal Piave al Bernabeu, in contropiede ha vinto tutte le battaglie reali o metaforiche della sua storia.
Nella patria dei raccomandati lui, ex capitano e tifoso del Toro, penalizzò in Nazionale le bandiere granata a beneficio delle maglie juventine che aveva combattuto all’ultimo sangue in tanti derby. Nella patria dei gerontocrati lanciò Rossi e Cabrini a vent’anni e Bergomi a diciotto nella finale Mundial. E, quel che più conta, nella patria degli opportunisti non trasse alcun vantaggio dall’impresa spagnola che fece di lui e della sua pipa l’icona di almeno due generazione di italiani. Finita l’avventura in azzurro non gironzolò per talk show, non firmò contratti pubblicitari o di consulenza, anche quando per molti club sarebbe stato un onore potersi fregiare della sua collaborazione. Semplicemente si mise da parte, con un senso impeccabile dell’uscita di scena, senza aggrapparsi alla coda filante della gloria perché non ne aveva la nostalgia né il rimpianto. Gli era più che sufficiente serbarne il ricordo."

grazie Mopani

lunedì 13 dicembre 2010

paga pantalone

"Le note spese che il direttore del Tg1 Augusto Minzolini ha messo in carico alla Rai — cioè a te, a te, essì, pure a me — ammontano a 86.680 euro in 14 mesi di viaggi… diciamo, di lavoro. Non distraetevi adesso. Dividendo 86.680 euro per 258 pasti otteniamo la discreta sommetta di 340 euro a pasto"

se avete voglia di rovinarvi la giornata leggete qui e qui.

venerdì 10 dicembre 2010

mi sono rotto

MI sono rotto,
rotto di sentirmi chiedere "mi fai questo? mi aiuti a far quest'altro".
rotto di sbattermi per una scuola che, a livello generale mi schifa sempre più e, nello specifico della mia sede, mi demotiva sempre più.
rotto di ricevere pacche sulle spalle e poco più.

Oggi ho deciso di essere venale. Oggi ho chiesto di venire pagato per il mio lavoro, visto che altri, nella mia scuola, lo sono profumatamente.

com'è andata? mah...sembra che per me i soldi non ci siano, che ci siano ostacoli insormontabili per darmi un compenso meno umiliante.
Aspetterò una decina di giorni poi basta, preferisco far beneficenza altrove.

giovedì 2 dicembre 2010

se questi sono uomini...

Camera - votazione n. 55 (seduta n. 404 del 30/11/2010)

Bruno Tabacci e Marco Calgaro propongono di destinare parte del finanziamento pubblico ai partiti all'università (un "rimborso spese" che copre molto di più delle spese realmente sostenute).
Ebbene, tra le file del PD, che in TV sale sui tetti, 25 votano contro e 17 si astengono. Ora aspetto che vengano al più presto espulsi.

grazie a metilparaben per la segnalazione.