martedì 4 novembre 2008

chi ha paura degli OGM ?

"non temo la pistola ma l'uomo che la impugna"

Da parecchio tempo a questa parte i giornali hanno altro di cui parlare e quindi ne approfitto per fare, "in tempi non sospetti", un pò di divulgazione.

Correva l'anno 1928 e il signor L. J. Stadler cominciò ad irraggiare (bombardare con radiazioni) semi di cereali.
Lo scopo era quello di indurre mutazioni genetiche per ottenere nuove qualità di piante; la tecnica era piuttosto grezza: si esponevano alle radiazioni i semi inducendo così una mutazione genetica del DNA assolutamente casuale e incontrollata e poi si seminavano per vedere cosa ne veniva fuori.
La stragrande maggioranza dei casi era fallimentare perché i semi morivano o generavano aberrazioni ma, sulla quantità, ogni tanto veniva fuori qualcosa che veniva ritenuto buono.
E così si è andati avanti per settant'anni producendo e commercializzando oltre 2.200 varietà mutanti.
Grano, riso, girasoli, orzo, piselli, cotone, fagioli, patate e oltre 48 tipi di frutta tra cui banane, mele, albicocche, pesche e pere.

Alcuni esempi:
Il grano duro varietà Creso e i suoi derivati rappresentano circa il 90% della produzione italiana; tale varietà fu ottenuta nel 1974 irradiando con raggi X la varietà "Cappelli". Insomma possiamo dire che da almeno 30 la maggior parte degli italiani sta mangiando pasta prodotta con un grano modificato geneticamente.

Il pompelmo rosa è stato ottenuto nel 1970 (varietà Star Ruby) sempre irradiando semi di un altra varietà e poi, irradiando ulteriormente si ottenne quello che oggi rappresenta circa il 75% della produzione Texana, la varietà Rio Red.

L'elenco dei prodotti è lunghissimo ma vi basti sapere che quando vi fate una pizza e una birra, molto probabilmente state mangiando quasi tutta roba modificata geneticamente negli ultimi 30 anni.

Adesso che sapete queste cose forse potete affrontare con più consapevolezza una discussione sugli OGM.

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