lunedì 20 aprile 2009

Il deserto dei Tartari

"e i mesi passavano, passavano gli anni e io mi chiedevo se fosse andata avanti sempre così, se le speranze, i sogni inevitabili quando si è giovani, si sarebbero atrofizzati a poco a poco, se la grande occasione sarebbe venuta o no, e intorno a me vedevo uomini, alcuni della mia età, altri molto più anziani, i quali andavano, andavano, trasportati dallo stesso lento fiume e mi domandavo se anch'io un giorno non mi sarei trovato nelle stesse condizioni dei colleghi dai capelli bianchi già alla vigila della pensione, colleghi oscuri che non avrebbero lasciato dietro di sé che un pallido ricordo destinato presto a svenire."

Così scriveva buzzati nella prefazione del suo famoso romanzo.

Così mi sento, in questo periodo, oramai infastidito da tutte le porcherie che vedo, in grande e in piccolo, intorno a me. Censure, scandali, vergogne mi scivolano addosso logorandomi. E il servizio di report sulla scuola, ieri, mi ha catapultato nell'intimissima voglia di chiudere il mondo fuori. Ma non si può. Il mondo siamo noi. merda.

per fortuna tra poco comincia la festa del vino.

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