mercoledì 13 febbraio 2008

Addio Francesco

Sono giorni pieni di affanno, tra una faringite e mille cose da fare.
Ieri, andando ai Cedri, ho sorriso vedendo un ambulanza che, dopo avermi superato, faceva manovra per tornare indietro, non trovando la strada giusta.
Ho saputo a sera che era venuta per te.
Oggi la zia mi ha raccontato di come, dopo mangiato, tu ti sia seduto al sole, guardando la collina che hai amato tanto, addormentandoti per sempre.

Ho ripensato a tutte le scorribande fatte da bambini in quella casa.
Ho ripensato alle fantasmagoriche feste fatte da adolescenti in quella casa.
Ho sentito il rimorso delle poche volte che ci siamo visti, sempre per caso, in questi ultimi anni.

Te ne sei andato in punta di piedi e questa io la considero una fortuna; possa il mio saluto raggiungerti, ovunque tu sia adesso.

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