venerdì 24 ottobre 2008

di tutta l'erba un fascio

Cara Mariastella,
dopo aver sentito, ieri sera a Matrix, quale confusione ha fatto (non so se per calcolo o per ottusità) il rappresentante del governo Cota, in qualità di operatore della scuola vorrei esprimere alcune opinioni.

1. Il metodo

Questo è il boccone più indigesto: un ministro che decide senza consultare gli operatori e che, invece di confrontarsi, presenta a colpi di spot se stessa e la sua riforma davanti alla TV, non mi piace; chi è davvero al servizio dello stato e convinto delle proprie opinioni, se democratico, si confronta con gli interessati invece di cercare consenso tra il popolino.

2. L'università

Mi sembrava superfluo farlo ma vorrei informare lei e, soprattutto, il sig. Cota che le università non stanno scioperando contro il DL Gelmini bensì contro le norme (contenute nell'ultima finanziaria) che trasformano le università in fondazioni e che bloccano il turn-over.

3. I "fannulloni"

A furia di ripetere che nella scuola ci sono tanti fannulloni si rischia di dimenticare quanta gente, invece, lavora per due (a parità di stipendio). Poi non mi va giù anche qui il metodo: per colpire i fannulloni si colpiscono indiscriminatamente tutti.

4. Il contratto
Mi sembrava superfluo farlo ma vorrei informare lei e, soprattutto, il sig. Cota che i docenti sono in attesa del rinnovo del contratto da quasi un anno; motivo questo che da solo giustificherebbe lo sciopero.

5. Il DL Gelmini
In ultimo arriviamo al suo DL che contiene tali e tante novità da non poterne dare un giudizio unico. Personalmente ne ritengo alcune parti buone, altre pessime e altre semplicemente inutili. Il gioco "o tutto o niente" non mi piace, preferisco quello in cui le persone si confrontano per il bene collettivo, accettando anche qualche compromesso.
Anche se finora non ci ha dato motivo di credere che lei conosca il reale significato della parola "confronto" la supplico: eviti la gara a far peggio già intrapresa dai suoi predecessori al dicastero e dimostri la sua autonomia di pensiero rinunciando ai salotti TV e sedendosi a trattare, alla pari, con i suoi naturali interlocutori. Mi creda, sono molte le persone che hanno a cuore il futuro della scuola e ascoltarle non le farà certo male.

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